Alta Val di Vara: la valle del biologico

Vi suggeriamo alcuni spunti per chi desidera visitare l’Alta Val di Vara nel caso alloggiate a Monterosso al Mare e abbiate piacere ad andare in giornata in una degli angoli più suggestivi della provincia spezzina. Partendo da Monterosso con la propria automobile e guidando nell’entroterra per un’ora si arriva nell’Alta Val di Vara. Sono molti i motivi per una gita nell’Alta Val di Vara cuore verde delle Cinque Terre. Nel tempo questa zona ha ottenuto il marchio di vallata del biologico. Il titolo è stato assegnato in seguito ad una politica di attenzione verso l’ecosostenibilità e il prodotto tipico. Ne sono esempi l’illuminazione pubblica delle strade di Varese Ligure alimentata con energia eolica, la carne e i prodotti caseari certificati con marchio biologico, e i gli ortaggi e la frutta a km zero.

Da visitare il Borgo Rotondo di Varese Ligure, concepito nel medioevo come sistema di difesa. Il piano edilizio si deve ai Fieschi, famiglia che ebbe il suo feudo a Varese. Dal centro storico di Varese Ligure si può procedere verso il passo di Cento Croci il cosiddetto percorso napoleonico, uno dei tanti itinerari della zona. Da qui si può camminare seguendo l’Altavia dei Monti Liguri (AV) fino alla vetta del monte Gottero (1639 m). Sono quattro ore e mezza di camminata per andare e tornare al passo della Cappelletta dove si può posteggiare l’auto.
Per i buongustai la zona è un paradiso: lasagne al sugo di porri, tagliatelle con fagioli e zimino, cuculletti (crocchette di patate) etc. Molto usata la farina di castagne per cucinare il castagnaccio e le tagliatelle.

Firenze: città d’arte

Questi sono solo alcuni input per visitare Firenze nel caso alloggiate a Monterosso al Mare e abbiate piacere ad andare in giornata in una delle città d’arte più belle d’Italia. Partendo in treno da Monterosso in tre ore di viaggio avete la possibilità di giungere nel centro storico di Firenze non lontano dai monumenti e dai musei più preziosi della città.

Firenze, uscita dal Medioevo, diventa la Culla del Rinascimento . In pochi chilometri, per volontà di principi illuminati e artisti geniali, cominciarono a sorgere chiese, palazzi, musei, ponti etc. Nelle botteghe si dipingevano opere che oggi impreziosiscono musei internazionali e che avrebbero cambiato per sempre la storia dell’arte. A Firenze sono talmente tante le cose da vedere che non è facile operare una cernita.

Sicuramente da visitare la Piazza del Duomo, nel cuore del centro storico di Firenze. È dominata dalla mole della cattedrale di Santa Maria del Fiore e dagli edifici correlati come il campanile di Giotto e il battistero di San Giovanni.

Altra location da non perdere: un autentico parco monumentale da percorrere in almeno tre ore. I Giardini di Boboli sono un vero e proprio museo a cielo aperto che cinge in un abbraccio Palazzo Pitti.

Visitati i Giardini si può proseguire il percorso sino a Palazzo Vecchio.

Nel 1565 Giorgio Vasari costruì per Cosimo I Dè Medici il Corridoio Vasariano per unire Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti (allora dimora privata dei Medici). Il corridoio, lungo circa un chilometro, parte da Palazzo Vecchio, passando dalla Galleria degli Uffizi, quindi sopra le botteghe di Ponte Vecchio per poi proseguire fino a Palazzo Pitti. Qui si stanziarono, e sono visitabili tutt’ora, botteghe di orafi ed artigiani, ritenuti mestieri adatti alla bellezza del luogo.

Da non perdere assolutamente lo splendido setting di Piazza della Signoria: centro della vita sociale, civile e politica di tutti i cittadini di Firenze, nonché sede di Palazzo Vecchio dove fa bella mostra la copia del David di Michelangelo (l’originale si trova presso la Galleria dell’Accademia a Firenze).

Per chi ama l’arte gli Uffizi sono scrigno di capolavori di ogni secolo. Il viaggio inizia con la sala del Trecento, e le tre pale di Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Giotto. Qui potete trovare le opere di Botticelli, Leonardo, Signorelli, Perugino, Durer, Caravaggio e tanti altri ancora. Vi suggeriamo di dedicare un giorno intero per la visita.

La Spezia: città navale

Alcuni suggerimenti per chi desidera visitare il Golfo dei Poeti nel caso alloggiate a Monterosso al Mare e abbiate piacere ad andare in giornata in uno dei golfi più suggestivi d’Italia in soli 25 minuti di treno. 

La Spezia si trova al centro di un’ampia insenatura che da Lerici si allunga fino a Portovenere, circondata ad arco da verdi colline. La storia di La Spezia è quasi interamente votata al mare. Lo dimostra  Il la sua posizione strategica già conosciuta fin dai tempi di Napoleone e la scelta nel XIX secolo di realizzare proprio in questo golfo l’Arsenale Militare Marittimo.  In seguito venne decisa la costruzione del porto mercantile (i cui lavori cominciarono nel 1891). Nel corso della seconda guerra mondiale, per la sua importanza industriale e militare, la Spezia subisce ripetuti attacchi aerei da parte delle forze Alleate. La Spezia fu tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione essendo per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Al termine della Seconda guerra mondiale, imbarcati sulle navi la Fede, il motoveliero Fenice e l’Exodus, 23000 ebrei sopravvissuti alla Shoah salparono dal porto dal porto di La Spezia diretti in Palestina. Per questo motivo La Spezia è conosciuta in Israele e sulle carte geografiche israeliane con il nome di “Schàar Zion” (Porta di Sion).

Il golfo della Spezia , noto come “Il golfo dei Poeti”, non fu solo base di crescita dell’industria navale e militare ma fu una terra amata fortemente da poeti e scrittori come Shelley, Byron, Petrarca e Montale. A testimonianza della sua appartenenza al mare è possibile visitare  il più importante dei musei navali italiani: Il Museo Tecnico Navale di La Spezia. Una sala dedicata all’evoluzione navale mostra una pregevole raccolta di modelli in scala di vascelli di marine degli stati italiani rievocanti i tempi della navigazione a vela. Di particolare interesse, infine, è la documentazione fotografica sui primi esperimenti di Guglielmo Marconi con le stazioni riceventi mobili alla fine dell’Ottocento. Salendo a piacimento una delle bellissime scalinate storiche della città si raggiunge il Castello medioevale di San Giorgio: si tratta di una fortificazione militare genovese che sorge sulle alture della città. Il Museo del Castello è dedicato a Ubaldo Formentini acuto indagatore della storia e del costume della gente di Lunigiana. La Lunigiana (in Latino Lunensis Ager) oggi corrisponde alla zona tra la Liguria e la Toscana. Trae il proprio nome dall’antica città romana di Luni, situata alla foce del fiume Magra. L’influenza della città, divenuta il porto più importante del mar Ligure, fu tale da connotare col proprio nome l’intero territorio circostante. La visita inizia a pianterreno dove sono collocati reperti facenti parte delle collezioni Cappellini e Manfredi, provenienti dalla Magna Grecia, dalla Grecia, dall’Egitto e da varie regioni italiane. Il percorso prosegue con la sezione preistorica dove spiccano per importanza le statue stele, vero simbolo dell’antichità del territorio ligure della Provincia di La Spezia. Sono statue antropomorfe ritrovate in diversi momenti a partire dal XIX sec. nel bacino del fiume Magra la cui realizzazione risale all’Età del Rame fino ad arrivare all’Età del Ferro. Il percorso prosegue con le prime tracce della romanizzazione del territorio spezzino. Al piano superiore sono esposti i reperti provenienti dall’antica colonia romana di Luni, fondata nel 177 a.C.